Categoria: Meet the Foxes

Meet the Foxes – Devor de Pascalis

Tifosissimo dei Mets e tra i Red Foxes della prima ora, conosciamo meglio Devor:

Nome e Cognome:
Devor de Pascalis
#: 42
Luogo e data di nascita:
Roma, 06/11/1976
Walk On Music:
no sleep till brooklyn – beastie boys

Amo tutto di questo gioco: la sfida con se stessi, il fatto che sia l’unico gioco in cui chi difende ha il controllo della palla, il fatto che sia una grande metafora del viaggio e della vita, le tonnellate di statistiche che genera, ma soprattutto ho una passione per la storia di questo gioco e per quella delle persone che lo hanno praticato.

Ho imparato ad amare il baseball attraverso i racconti di mia madre sui Brooklyn Dodgers e quando nell’inverno del 1986 mio zio di Brooklyn mi ha fatto vedere un Vhs sulla vittoria dei Mets alle WS sono rimasto folgorato. Tornato in Italia sono entrato in quella che all’epoca era la Bassetti Roma.

Ero al primo mitico allenamento e ho subito messo tutto me stesso nel progetto. Mi piaceva l’idea di fare le cose per bene.

Facile: Jackie Robinson. L’unico vero numero 42. Ha cambiato il gioco e non solo quello. Di quelli che ho visto giocare dal vivo probabilmente David Wright, l’ex terza base dei Mets.

Volevo essere il primo terza base italo americano dei Mets. Non mi è riuscito perché Wright mi ha rubato il posto in squadra. Gli altri sogni li ho realizzati tutti sul campo giocando con i RF. Ho fatto dei K lanciando, ho battuto degli HR, ho giocato in tutti i ruoli possibili e ho anche fatto il manager… Adesso me ne resta uno solo: riuscire a giocare con mio figlio. Il problema non è lui che a due anni già lancia e batte molto meglio di me, ma io che devo tenermi in forma ancora per qualche tempo!

Meet the Foxes – Piernicola Albanese

Piernicola, per tutti Pierni, si è avvicinato con curiosità, guardando la figlia Ginevra praticare un nuovo sport. E, in un attimo, si è ritrovato con un guantone in mano.

Nome e Cognome:
Piernicola Albanese
#: 72
Luogo e data di nascita:
Roma, 18/12/1972
Walk On Music:
VERTIGO – U2

Senza ombra di dubbio il senso di condivisione e di coinvolgimento per tutti i tipi di atleti, cosa che raramente ho riscontrato in altri sport.

E’ tutto nato dal fatto che ho deciso di portare mia figlia, Ginevra, che fa parte dei Little Foxes, a intraprendere questa esperienza. Ho subito sentito la necessità , dopo molti anni di inattività atletica e vedendo mia figlia giocare felice, di provare a sentire proprio di nuovo l’odore del campo e del gioco.

Perché in questo ambiente ho trovato comprensione, condivisione, pazienza, apertura di vedute, una atmosfera inoltre internazionale e ho facilmente riscontrato la possibilità di divertirmi rimanendo però anche con uno spirito competitivo.

Nel Baseball essendo ancora un profano non mi pronuncio. In generale l’atleta che più mi sento di segnalare è stato fino ad ora Lewis Hamilton, il pilota di F1, per le sua incredibile applicazione e forse ancora di più per la sua visione aperta, solidale e moderna dello sport e della vita.

Già in parte realizzato col ritorno ad una attività sportiva, è per ora senz’altro acquisire pian piano competitività e essere col tempo sempre più di aiuto alla squadra.

Meet the Foxes – Gianluca Puzzo

Oggi conosciamo Gianluca the Big Man, anche noto come il Taglialegna, il Manager della nostra prima squadra, che ci racconta di sè e del suo percorso nei Red Foxes.

Nome e Cognome:
Gianluca Puzzo
#: 29
Luogo e data di nascita:
Roma, 24/7/1974
Walk On Music:
Eroe nel vento (Litfiba)

Le variabili tattiche, l’eleganza “antica” di alcuni gesti, come la battuta, e il rumore pieno, inconfondibile di uno strike nel guanto del ricevitore.

Siamo intorno alla metà degli anni Ottanta. Un mio amico fraterno che ha militato anche nei Red Foxes, Fabrizio Menichetti, iniziò a giocare nei Lupi Roma, a Piazza Mancini; andai a vedere qualche sua partita, mi fece provare guantone e mazza, e l’anno dopo mi iscrissi anch’io. Abbiamo giocato insieme per sei/sette anni, poi siamo passati entrambi alla pallavolo (non mi ricordo più perché), finché non l’ho trascinato nei Red Foxes qualche anno fa. Tornare a giocare insieme, a distanza di così tanto tempo, è stata davvero una bella emozione, un cerchio che si è chiuso.

Scrivendo la Garzantina dello Sport, avevo avuto l’occasione di conoscere di persona Giulio Glorioso. Un giorno gli chiesi dove avrei potuto giocare di nuovo a Roma, a 35 anni, e lui mi disse: “Lascia perdere la serie C, ti fanno passare la voglia di giocare. Ma cerca nell’amatoriale, credo stia nascendo qualcosa”. Mi misi a cercare su internet, parlai con Davide e una settimana dopo ero al campo di Rebibbia, per quello che credo fosse il secondo o terzo allenamento della storia dei Red Foxes. Prima aiutai un compagno a tagliare l’erba, poi Stefano mi ruppe quasi una mano con una delle sue cannonate dalla terza alla prima e infine finimmo per dover separare due compagni che quasi facevano a pugni (Enrique e Dimitri): e quello era solo l’inizio!

Andrea Giani, recordman di presenze (474) nella nazionale italiana di pallavolo. Non è solo questione di forza, di tecnica, di talento, di straripante atletismo: quello che si è visto per 15 anni nei palazzetti era solo la punta dell’iceberg. Ho avuto il privilegio di conoscerlo, di osservarne i comportamenti per settimane tra ritiri, allenamenti e partite, di parlare con lui delle (tantissime) vittorie e delle (poche ma dolorosissime) sconfitte, di imparare da lui il valore del senso di squadra, del sacrificio, della dedizione necessaria per arrivare e restare al top, dell’amore per lo sport. Per questo dico Andrea Giani. Giani era quello capace di giocare con dita e costole fratturate, con ginocchia gonfie come meloni; di stare in panchina da capitano senza fiatare e poi entrare e giocare pochi punti alla morte; era quello costretto a ore di fisioterapia mentre gli altri riposavano; Giani era quello capace di cambiare tre ruoli nella sua carriera, per essere sempre pronto, per essere sempre utile. E giocando divinamente ovunque.

Una perfect season. Essere parte di una squadra così forte, così coesa, da infilare solo vittorie per un anno intero.

Meet the Foxes – Nicoletta Tonani

Conosciamo meglio Nico #23, giocatrice & fox mum, sempre molto affidabile in campo e fuori: ci racconta del suo ritorno in campo con le volpi di Roma.

Nome e Cognome:
Nicoletta Tonani
#: 23
Luogo e data di nascita:
Rivolta d’Adda (CR), 13/02/1980
Walk On Music:
Don’t stop me now (Queen)

Adoro il fatto che nel baseball/softball non ti puoi distrarre, devi stare al 100% concentrato sul gioco, sapere ed imparare da quello che è successo prima ed impostare la strategia per quello che succederà poi. Mille regole, mille casistiche, mille eccezioni: non è uno sport facile da spiegare, ma se dici a un “profano” che giochi a baseball/softball, i suoi occhi si illuminano sempre di curiosità e ammirazione, perché – diciamolo – è un gioco che esercita un certo fascino su chiunque. Da giocatore, poi, è pura poesia: il profumo del guantone, lo schiocco della palla presa al volo, il colpo secco sulla mazza… e la birra fresca, ovvio.

Ci ho giocato qualche anno da ragazzina, un po’ per caso, un po’ incuriosita da alcune vecchie foto di papà lanciatore. Amore folle, anche se poi ci siamo persi di vista per parecchi anni. Un Natale di un paio d’anni fa mia figlia ha ritrovato in soffitta il mio vecchio guantone ed una pallina praticamente ovale. Incuriosita, mi ha chiesto di spiegarle il gioco e di provare qualche lancio… e da lì, a 40 anni suonati e dopo 15 anni di pallavolo, mi è risalito il demone del softball!

Per placare il demone e soddisfare la richiesta di mia figlia, che nel frattempo voleva provare a giocare, ho cercato una squadra giovanile su Roma. I Red Foxes erano lì, su facebook, ed è stato un colpo di fulmine: rosso (colore che adoro), volpe come mascotte, logo spaziale, squadre senior e junior. E poi, una volta in campo, si scoprono i compagni di squadra fantastici (pieni di acciacchi come te ma con tanta voglia di giocare), dirigenti e allenatori super presenti e disponibili, un settore giovanile in crescita, una grande famiglia… che altro si può desiderare?

Ho tantissimi atleti di riferimento, di tanti sport diversi, ma se devo dirne uno in particolare, penso subito ad Andrea Lucchetta, grandissimo pallavolista della Generazione di Fenomeni che tanto ha vinto con la maglia azzurra. Ho seguito tante sue partite dal vivo, è un atleta che ha sempre dato tutto, in campo e fuori, sempre con quel suo pizzico di follia che l’ha reso unico. Anche al termine della sua carriera, si è reinventato come cronista sportivo, conduttore tv, musicista, facendo sempre tutto con la sua passione immensa per la pallavolo e lo sport in generale.

George Bernard Shaw dice che “L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.” Io vorrei poter giocare, in tutta la mia assoluta pochezza, finché mi reggono le giunture ossee, e poi dedicarmi ad una squadra giovanile, veder crescere le giovani leve e trasmettere loro l’importanza e la poesia dello sport di squadra, qualunque esso sia.

Meet the Foxes – Francesco Li Volsi

Continua la rubrica Meet the Foxes e stavolta è il turno di Francesco per tutti Chekko, soprannominato il “Ninja”. Veterano dei Red Foxes, arrivato da Bologna, terra di baseball, e subito integratosi alla grande nelle volpi con cui ha vinto tanti tornei in giro per l’Italia.

Nome e Cognome:
Francesco Li Volsi
#: 00
Luogo e data di nascita:
Bologna il 18-01-80
Walk On Music:
Still waiting – Sum 41

Una cosa molto bella di questo gioco è che sei da una parte in grado di giocare “da solo” : quando sei in battuta e quando corri sulle basi, sei tu contro tutti gli avversari. Ma poi diventa obbligatoriamente un gioco di squadra quando scendi in campo in difesa, e devi appoggiarti ai tuoi compagni, e i tuoi compagni si appoggiano a te. È l’essenza del gioco..
Subito dopo il tuffarsi con le mani su una base, nella terra rossa.. per non farsi eliminare.😂

Ho iniziato a 10 anni, perché un ragazzo venne a scuola, e ci fece compilare un foglio in classe in cui potevamo scegliere uno sport da provare. Stavano fondando il San Lazzaro 90. E io stavo crescendo anche con i cartoni animati giapponesi…☺️

Trasferito a roma nel 2013.. una sera guardo per l’ennesima volta “L’uomo dei sogni” in TV e decido che ho ancora voglia di giocare. “Vediamo che realtà offre roma.. No aspetta, questi hanno davvero un catcher giapponese che sembra un samurai!! DEVO GIOCARE CON LORO.😂😂😂”

Il mio atleta preferito non so indicarlo. Posso dire chi secondo me incarna davvero la voglia di fare sport e dovrebbe motivare sempre quando ti viene da dire, sono stanco, oggi non vado😂
Da bolognese Alex Zanardi,  Sognatore vero.

A 41 anni… continuare a correre come quando ne avevo 26😂