Meet the Foxes – Fabio La Scalia

Fabio detto Groucho (in onore di Groucho Marx), ci racconta come è diventato parte dei Red Foxes, prima come giocatore e nell’ultimo anno anche come coach dei Little Foxes.

Nome e Cognome:
Fabio La Scalia
#: 80
Luogo e data di nascita:
Roma, 06/10/1980
Walk On Music:
AC-DC – Thunderstruck

Mi piace giocare, divertirmi, fare attività sportiva e di sport ne ho provati tanti, a vari livelli, ma adesso, come allora, credo che fossero tutti dei surrogati. Nemmeno nella seconda migliore squadra liceale di pallavolo di Roma ero davvero appagato. Il baseball è per me una propensione naturale. Di questo sport mi affascina tutto anche le mille regole che hanno finemente cesellato il gioco ma c’è un aspetto che considero il fulcro: il concetto di sacrificio. Per i profani si tratta di quella battuta che viene presa al volo ma che permette al corridore in base di avanzare fino al punto. In pratica è ottenere il meglio per la squadra pur avendo ricavato per sé l’eliminazione. È sacrificare un pedone per andare a scacco. È affascinante come possa essere allegoria della vita: dare un senso anche al male in modo che tutto concorra ad un bene più grande, che è più importante del gesto tecnico personale. Credo sia qualcosa di unico nello sport.

Quello per il baseball è stato un amore a prima vista, un colpo di fulmine prima grazie ai cartoni animati Mr. Baseball, Pat la ragazza del baseball, Tommy, la stella dei Giants, Touch e poi proseguito con i manga di Masanori Morita (Rookies) e Mitsuru Adachi. Ma come spesso accade per le migliori vicende sentimentali della tradizione letteraria, era un amore in quel momento impossibile, osteggiato da entrambe le parti: nessuno dei miei parenti mi sapeva dare informazioni a riguardo, figuriamoci accompagnarmi a cercare una squadra di coetanei, mentre nel frattempo quasi tutti i campi storici venivano cancellati dall’asfalto dei parcheggi e dei capolinea degli autobus in tempo per i mondiali di calcio del 1990. Una storia triste? No, perché ha avuto un lieto fine, come potete vedere!

Ho iniziato a giocare a baseball/softball un giorno che può sembrare a caso, ma immagino non sia così. Serviva il momento opportuno, a conclusione del mio percorso di studi, forse, quando potevo metterci tutto l’impegno possibile senza avere rimorsi o rimpianti. Era il 5 gennaio 2013 quando il nostro Presidente, tra un aperitivo e uno spettacolo di burlesque, mi disse all’improvviso senza sapere quasi nulla di me se non che ho studiato il cinema e che amo il Giappone: – Sai, oggi sono davvero felice, perché sono riuscito a coinvolgere un allenatore storico della nazionale italiana di baseball, che ha giocato anche in America. Mi sento euforico! -. Da lì una raffica di domande ovvie da parte mia, che si è conclusa con un invito alla prova che spero non si sia mai pentito di avermi fatto. Non potevo ricevere regalo migliore da quella Befana inaspettata! Ogni volta che prendo il guantone in mano non faccio che ringraziare quella frase estemporanea.

Per fare sport serve un certo fisico, quindi la mia scelta è caduta su Albert Einstein: il suo libro “Come io vedo il mondo” è stato un faro della mia crescita. Battuta a parte, il resto è tutto vero. Ma vi devo mito davvero sportivo, per cui…

Il mio modello di sportivo è Bruce Lee: determinazione a migliorare se stesso e lo sport scelto andando anche contro regole e tradizioni ancestrali; ricerca di soluzioni anche innovative andando a carpire da qualsiasi disciplina da combattimento (aveva addirittura chiesto al fratello minore Peter di dargli lezioni di scherma occidentale). È un approccio a 360º che cerco di mettere in ogni cosa che faccio. E poi mi ricorda che la rivoluzione non è mancanza di rispetto per la tradizione, è il più grande gesto di amore per la sopravvivenza dello sport che adori.

Il sogno principale ovviamente è di vincere un torneo da protagonista con la squadra, ma il sogno personale è di fare un homerun in gara ufficiale per chiedere alla mia fidanzata di sposarmi e dimostrare così che i limiti sono valicabili, che gli ostacoli si superano, che non c’è nulla di impossibile se ci si mette amore, passione, determinazione e spirito di sacrificio.